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Mentre qualcuno dorme lobbisti delle assicurazioni alla riscossa

Ci risiamo! E’ in atto, nei corridoi del Parlamento, un pericoloso attacco a consumatori e carrozzieri.


I lobbisti assicurativi si scatenano mentre i confederati dormono. Come sempre.

Nel clima di assalto alla diligenza di ogni fine anno non potevano mancare anche questa volta i tentativi di infilare nella Legge di bilancio (in discussione al Senato) e nel Decreto Fiscale (alla Camera) pericolosi emendamenti filo assicurativi.

Stavolta i lobbisti hanno preparato 5 emendamenti contro i consumatori, i carrozzieri e, questa è una novità, anche contro i Giudici.

Con la scusa della lotta alle frodi i lobbisti vorrebbero nell’ordine:

– estendere anche ai sinistri con lesioni le assurde norme sui testimoni ora da indicare entro termini diversi da quelli previsti nel processo civile; i testimoni infatti si indicano nel processo al giudice e non prima al debitore;

– introdurre un’allucinante norma ammazza risarcimenti; se non fai la richiesta danni entro tre mesi perdi il diritto (la chiamano decadenza ) modificando in maniera assurda e arrogante il codice civile che oggi prevede una prescrizione del diritto che è biennale;

– ostacolare il danneggiato che voglia far causa restringendo i criteri che consentono di scegliere il luogo dove instaurare la lite, con una norma discriminatoria che si applica solo agli incidenti stradali;

– intimidire i i Giudici di Pace impedendo a quelli tra loro che sono avvocati di assisterei cittadini contro qualsiasi compagnia di assicurazione, inventandosi di sana pianta una pretesa incompatibilità che non esiste nemmeno per i Giudici onorari di Corte d’Appello

Ma come al solito sono i carrozzieri la vera ossessione dei lobbisti: la legge concorrenza non è stata evidentemente digerita e l’intervento assicurativo è pesante e gravissimo.

Le imprese assicurative chiedono infatti di modificare l’articolo 149 bis del Codice delle Assicurazioni che prevede la liceità della cessione di credito introducendo una norma assurda volta a consente all’assicuratore di pagare quando e come vuole.

Si chiede, infatti, ma solo nel caso di “riparatore scelto dal danneggiato” che il pagamento sia subordinato alla possibilità per l’impresa di effettuare accertamenti necessari a verificare la congruità della spesa.

Per essere chiari: non si tratta della possibilità di periziare il veicolo, già prevista per legge, ma di un gravissimo attacco diretto nei confronti di migliaia di imprese artigiane.

A quali accertamenti, ripetiamo non sul danno ma sulla “congruità della spesa”, si riferisce l’assicuratore debitore?

Pretende forse, ma solo per i danni non riparati dai propri fiduciari, di bloccare i pagamenti con sistematiche pretestuose procedure di riscontro, in violazione di tutte le norme e di tutti i termini di legge già esistenti?

Oppure pretende di verificare i bilanci delle aziende artigiane e i rapporti con i fornitori e ricambisti, cercando così la scusa per tagliare i costi orari che la giurisprudenza ora riconosce agli indipendenti quando congrui con le medie di mercato?

E i sedicenti rappresentanti confederati, che hanno passato gli ultimi due anni a braccetto con le imprese assicurative giocando a fare gli statisti tra tavoli, tavolini e protocolli non hanno nulla da dire? E se tacciono è perché non ne sanno nulla, o perché sono d’accordo anche loro nello scodellare questa minestra immangiabile a migliaia di carrozzieri in quanto perché pensano sia utile ai soliti assurdi progetti di fiduciariato di massa?

Invitiamo tutti i carrozzieri a prendere contatto immediatamente con i propri parlamentari di riferimento per sventare questo pericolosissimo attacco.

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