30/07/1940 nasce a genova Roberto Chiappini !
Certamente una nascita non e’ poi una grande notizia ma , scherzandoci su, io dico che ho portato la luce in casa.E si, perche’ con il premio che dava allora il governo, i miei genitori, hanno fatto l’impianto elettrico in casa.
Ero il quarto figlio, e quando vidi la luce i miei genitori erano gia’ di eta’, e notevole era la differenza con i miei fratelli ( 8 /12 e circa 20 con il primo) ed e’ facile capire che io rompevo le palle……………….
Sono stato sfollato in Piemonte gli anni della guerra, e questo fatto ha condizionato la mia crescita, perche’ ero da solo come bambino in quelle case rurali , ad eccezione di una unica bambina , rossa e pestifera.
“in seguito non mi sono mai piaciute le rosse chissa’ perche’!”
Sono rientrato a Genova nel 1946 per andare subito in galera, pardon scuola.
E si, io abituato a vivere come un animale da cortile, immaginate chiuso in un aula con una disciplina ferrea ( molto maestri allora risentivano del regime appena finito)
Bene o male ho finito le elementari credendo di andare a lavorare invece il destino ha posticipato questa possibilita’ , in quanto la legge proprio quell’anno sentenzio’ che si doveva studiare sino a 14 anni.
Chiesi a mia madre di iscrivermi alla scuola arti e mestieri, ma dato la notevole affluenza di nuovi alluni,e la maggior parte di essi si rivolgevano alle professionali, non c’era piu’ posto e allora attraversando la piazza trovammo collocazione in una scuola commerciale.
Immaginate il mio animo, ma e’ proprio vero che non tutto il male viene per nuocere, perche’ in seguito questi studi mi tornarono molto utili.
Uscii dalla scuola, dopo aver ripetuto due volte la seconda, e senza licenza media .
Quel giorno e’ nato anche il Carrozziere!!!!!!! Perche’ da ragazzino trafficavo con biciclette ( il colore durava un paio di mesi e poi smontavo e pennellavo) facevo carretti con i cuscinetti e lo stop , ma la folgorazione arrivo al secondo anno di medie,quando ad un incrocio si urtarono due mezzi, e rimasi a bocca aperta guardando quelle macchine danneggiate. arrivai a casa in enorme ritardo, ma sinceramente,non ascoltai troppo mia mamma, ero pensieroso e mi chiedevo come si potevano riparare i danni provocati dall’urto.
Fini’ l’anno scolastico ripetendo la seconda e il destino mi aiuto’ a scegliere il mio futuro.
A due passi da casa apri’ una piccola carrozzeria,e io passavo ore fuori dalla porta dell’officina a guardare i lavori.
Un giorno il battilama mi disse di andare a tenergli un pezzo ( secondo me lo ha fatto per pieta’) entrai dentro con una timidezza gioiosa e,………………
non uscii piu’!
Ritornai in classe per l’ultimo anno , rendimento scolastico zero, e mi consolavo andando il pomeriggio ad aiutare……….
La mia strada e’ iniziata cosi’e e’ durata per 59 anni con gioie e dolori, con tanto sacrificio, umiliazioni ore e ore di lavoro ma ero un carrozziere!!!!!!!
Ho iniziato come battilama e cercavo di rubare quello che l’operaio non ti insegnava e piu’ eri bravo come garzone piu’ ti ostacolavano.
Io ho sempre avuto un particolare predisposizione per le costruzione e modifiche,la prima importante e’ stato rifare tutto il posteriore di un 1100 zagato 1000 miglia, che l’allora principale aveva danneggiato in un testa coda e finendo in un fosso. Li’ e’ nata la prima coda tronca ed e’ stato un miracolo perche’ ho iniziato il lavoro senza sapere cosa combinare, anche perche’ la macchina era in alluminio e non l’avevo mai saldato.
Non volendolo confessare mi misi alla sera dopo il lavoro a provare e riprovare sino ad ottenere risultati accettabili
Avevo 16 anni
seguirono molti altri lavori , verniciature speciali, alcune fatte sottocosto per pubblicita’
Costruii telai e parti per la moto da corsa (correvo in salita e pochi circuiti dal 1961 al 65)
Nel 1962 mio fratello mi prego’ di dargli una mano in una piccola carrozzeria seminterrata che apri’ essendo il suo datore di lavoro defunto e lui senza occupazione.
Mi offri’ di raddrizzargli le macchine che lui avrebbe finito e mi avrebbe pagato di volta in volta, e mi concedeva una sala non carrabile per curare la moto.Accettai anche perche’ in quel periodo facevo lavori a contratto da due carrozzieri.
I clienti vedevano in me piu’ coerenza e sicurezza e si rivolgevano principalmente a me. Questo mise in crisi mia fratello che al pom. non sempre era lucido, forse l’osteria li’ vicino gli dette una mano……….
Volevo andarmene, ma la mamma ormai anziana e sofferente mi chiese con le lacrime agli occhi di non abbandonarlo perche’ sarebbe’ fallito.
In quel periodo cercavo di far conoscere la nostra piccola realta’ come qualita’ e serieta’ e feci la DICHIARAZIONE DI RIPARAZIONE GARANTITA
che venne anche segnalata da quattroruote
Nostra mamma si aggravo’ nella sua malattia e allora maturai l’idea di costruire una vettura, avevo fatto tante modifiche parziali , ma mai un lavoro cosi’ impegnativo.
La scelta cadde’ sul telaio della 850 spyder.
Telefonai in Fiat e mi invitarono a Torino alla direzione Italia dove mi chiesero progetti e quanto occorreva per un loro benestare.
Io gli dissi che non ero in grado di produrgli quanto mi chiedevano, e avanzai la mia proposta : loro mi vendevano il telaio, avrei fatto la macchina, ricavato pesi e disegni, e poi loro l’avrebbero omologata.
Non so se mi presero per pazzo, incoscente o cosa altro , ma accettarono
mettendo bene in chiaro che , se non passava il collaudo del centro stile
non mi avrebbero dato i documenti ,e quindi in pratica potevo buttare via tutto.
Accettai la sfida e il risultato lo allego.
( di questo periodo c’e’ molto da raccontare, persone da ringraziare e, purtroppo non mancarono anche persone meschine )
Mentre ero impegnato in questa impresa mia madre mori’ e non dimentichero’ mai la sua stretta di mano mentre ormai consumata e leggera come un uccellino volo’ in cielo
Mi sposai e dopo un frettoloso viaggio di nozze mi dedicai tutti i giorni a terminare la LAMPRA. Mia moglie veniva a tenermi compagnia e faceva la maglia
La vettura ando’ al salone di Torino del 1970 passo’ il collaudo Fiat e quello della motorizzazione.
Ormai i rapporti con il fratello erano giunti alla totale rottura e lasciai la carrozzeria Giunsella senza una lira
Anche qui mi aiuto’ moltissimo mia moglie e facendomi coraggio andammo avanti con il suo stipendio, sino a quando un amico meccanico
mi propose di fare societa’ con lui perche’ aveva un locale sottomano
Nacque la Garage Orsini
Iniziai da solo ( il mio amico aveva l’attivita’ meccanica nella stessa strada)
piano piano arrivammo ad assumere 6 dipendenti, previlegiando i giovani.
La clientela era molto esigente e riuscii ad avere il mercato bene di Genova, La Volvo, emergente sul mercato in quegli anni ci chiese di collaborare con loro, chiedendo solo la soddisfazione del cliente, senza nulla inporre.
E la Ferrari in seguito alla richiesta del concessionario, ci rilascio’ l’autorizzazione dopo una indagine richiesta ai carabinieri (ne sono venuto a conoscenza anni dopo)
La ferrari ha contribuito in misura notevole al nostro successo perche’ ha allargato a dismisura i confini della nostra attivita’, arrivarono lavori dal Kuwait, francia, svizzera e addirittura un lamborghini da Porto Rico eseguimmo molti restauri e Auto Capital ci inseri’ nella loro lista di carrozzieri specialisti divenni tester per la Sikkens e in seguito per la Rover.
Il sig Pietrelli titolare della Car Bench mi diede la sua fiducia chiedendomi di testare le sue idee e di sperimentarle prima di avviare la produzione.
Mi venne in mente di verniciare come la produzione di serie e chiesi alla Sikkens un fondo applicabile su lamiera e finire il tutto bagnato su bagnato.
Ricordo che non erano molto convinti ma nacque il fondo “tre piu’ uno”
Con quel sistema ho decisamente cambiato la resa del reparto, e di conseguenza i tempi di consegna diminuirono notevolmente.
Si arrivo’ al 1990 e il proprietario del locale,che lo aveva ereditato dalla mamma, mi chiese un canone mostruoso, che non potevo pagare.
Mi diede la cessata locazione e chiusi l’attivita’, d’accordo con mia moglie, che qualche anno prima era subentrata ai soci. Provvisoriamente andai a dirigere la carr Cipro di proprieta’ del concessionario Mercedes.
Purtroppo il destino non fu favorevole in quanto pochi mesi dopo mia moglie fu colpita da una gravissima malattia, e mi dedicai a lei per tutto il lunghissimo calvario.
Lasciai anche la carica di vicepresidente dell’associazione Carrozzieri di Genova
Associazione che avevo contribuito a far nascere nel 1970,abbandonandola poco dopo ,non essendo d’accordo sulla politica del direttivo (io non avevo voluto cariche) Mi impegnai piu’ seriamente anni dopo e fui eletto Vicepresidente.
In quel periodo ci fu’ un notevole impulso alla vita associativa, molte riunioni per cercare di compattare la categoria, nacque il giornale:
IL CARROZZIERE GENOVESE che venne spedito a tutte le carrozzerie italiane oltre 22000 copie.
Fui in prima linea per contrastare o migliorare quel famoso accordo Ania
Ero contrario a come era proposto, e piu’ di una volta mi sono scontrato con i signori del sindacato, ricordo ancora le incazzature del Remo Agosti.
Purtroppo i carrozzieri persero una occasione d’oro…………………..
Ero riuscito a farmi invitare al Cestar e ho visto cose fuori dal mondo.
Ho lavorato per i successivi 20 anni alla Cipro con il massimo gradimento della mercedes e siamo arrivati ad oggi…………………….che ho lasciato ad altri il mio posto.
Ho percorso una lunga strada, a volte molto stretta e molto in salita, divenuta con il tempo piu’ larga ed alberata, alberi alti e frondosi,che ora si sono ingialliti e lasciano cadere le foglie, esco dal viale e sbuco in una piazza, con molte diramazioni mi fermo e mi chiedo :
Dove Vado?
Chiappini Roberto
Carrozziere di Genova
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