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Tavolo sulle riparazioni a regola d’arte: chi lo boicotta offende le vittime della strada

Tavolo sulle riparazioni a regola d’arte: da qui passa il presente e il futuro della sicurezza stradale. Un tavolo che definisca tre punti chiave: sanzioni a chi viaggia con un’auto incidentata o a chi la ripara al risparmio; verifiche sulle riparazioni eseguite da carrozzieri costretti a operare troppo in fretta e inspiegabilmente sottocosto; fatture dei riparatori che certifichino le riparazioni descrivendole in modo chiaro e trasparente. Parliamo cioè delle “sacre” riparazioni a regola d’arte: per far circolare auto sicure, così da prevenire incidenti gravi o mortali, e da tutelare gli automobilisti e i passeggeri.


Ecco perché il tavolo sulle riparazioni a regola d’arte si deve fare e si farà. C’è chi lo vuole boicottare (leggi qui) usando come surreale scusante la presenza di Federcarrozzieri, considerata “non legittima”; c’è chi vorrebbe ancor oggi firmare un protocollo con le assicurazioni facendole diventare più ricche di quanto già siano e trasformando noi carrozzieri in artigiani più poveri: nonostante queste negatività, il tavolo sulle riparazioni a regola d’arte si deve fare e si farà.

L’obiettivo del tavolo sulle riparazioni a regola d’arte è semplice: noi carrozzieri possiamo e dobbiamo contribuire alla sicurezza nella circolazione, evitando che un incidente possa avere gravi conseguenze a causa di riparazioni mal eseguite.

Dello stesso avviso è l’Associazione Familiari e Vittime della Strada, che ha inviato una lettera al ministro del Lavoro Luigi Di Maio (leggi qui) pervenuta a noi di Federcarrozzieri a tutte le parti coinvolte e pubblicata sul sito AIFVS: (vai al sito) la presidente Giuseppa Cassaniti Mastrojeni si rifiuta di pensare che i rallentamenti dei lavori per la definizione di un documento tanto importante possano essere generati da polemiche di così basso profilo politico. In parallelo, dice la presidente, gli imprenditori artigiani devono riflettere dopo la magra figura fatta davanti ai consumatori: non è sufficiente per noi dire che, avendo partecipato per primi al tavolo, abbiamo la coscienza a posto; non basta esortare gli altri a cercare l’intesa.

Il monito dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada va ascoltato: per il bene comune e per dare lustro al nostro settore, abbiamo l’obbligo morale di fissare le migliori prassi e tecniche disponibili sul mercato. Comunicando ai nostri clienti e alle compagnie assicuratrici, come peraltro già Federcarrozzieri fa da tempo, il frutto dettagliato del nostro lavoro. Il tavolo sulle riparazioni a regola d’arte è quanto mai necessario per la sicurezza stradale e per dare una marcia in più al Paese Italia.

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