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  • Immagine del redattoreFedercarrozzieri

Polizze accessorie alla Rc auto. I cristalli: quelle furbate su franchigie e massimali

Una brutta notizia: ci sono ancora molte compagnie assicuratrici furbette nel settore delle coperture assicurative facoltative (come la garanzia cristalli), che affiancano quella obbligatoria per la Rc auto. Per capirci di più, una piccola premessa.


COSA DICE LA LEGGE

Il danneggiato ha diritto all’integrale risarcimento del danno: lo conferma la legge concorrenza del 2017. Che ribadisce un principio sacrosanto, già stabilito dalle norme, da diversi giudici e dalla Cassazione. Quindi, nella Rc auto obbligatoria, se l’automobilista è coinvolto in un incidente senza colpa (per esempio viene tamponato) è libero di rivolgersi al carrozziere indipendente: il risarcimento sarà intero. C’è pertanto la libertà di farsi riparare l’auto dal carrozziere di fiducia, ben sapendo che il lavoro sarà a regola d’arte e che la vettura riprenderà a circolare nella massima sicurezza. Le compagnie non possono fare le furbette: non possono canalizzare il danneggiato verso il carrozziere convenzionato. Che lavora come può ed è costretto a subire tariffe di manodopera imposte dall’assicurazione.

DUE ESEMPI

Eccoci al dunque: Federcarrozzieri monitora costantemente il settore, a beneficio del lavoro dei carrozzieri indipendenti. E a tutela degli automobilisti, che hanno diritto a una riparazione a regola d’arte, con benefici della sicurezza stradale. Abbiamo scovato un bel po’ di compagnie furbette: nelle polizze accessorie facoltative, impongono franchigie o massimali a chi si rivolge a un carrozziere indipendente.

A)

L’esempio 1 di una franchigia. Hai la polizza cristalli. Si rompe il vetro.

Se vai dal carrozziere indipendente, scatta la franchigia di 500 euro: 500 euro non ti vengono risarciti. Su un danno di 1.300 euro, hai un rimborso di 800 euro.

Se vai dal carrozziere convenzionato (come un riparatore dei cristalli che appartiene a una multinazionale del vetro), nessuna franchigia: risarcimento intero.

L’esempio 2 di una franchigia. Hai la polizza cristalli. Si rompe il vetro.

Se vai dal carrozziere indipendente, scatta la franchigia di 500 euro: 500 euro non ti vengono risarciti. Su un danno di 1.300 euro, hai un rimborso di 800 euro.

Se vai dal carrozziere convenzionato, la franchigia si dimezza: 250 euro: 250 euro non ti vengono risarciti. Se un danno di 1.300 euro, hai un rimborso di 1.050 euro.

B)

L’esempio 1: il massimale flessibile.

Hai la polizza cristalli e si rompe il vetro. Se vai dal carrozziere indipendente, la polizza prevede un massimale di 500 euro e quindi su un danno di 1.300 euro non ti rimborsano più dei 500 euro di massimale e gli altri 800 euro ce li metti tu.

Se vai dal carrozziere convenzionato, nessun massimale: risarcimento intero.

L’esempio 2: il massimale variabile.

Hai la polizza cristalli. Si rompe il vetro. Se vai dal carrozziere indipendente è previsto un  massimale di 500 euro: su un danno di 1.300 euro, te ne rimborsano 500 euro. Gli altri 800 euro ce li metti tu.

Se vai dal carrozziere convenzionato, il massimale raddoppia: 1.000 euro. Quindi te ne risarciscono 1.000 e devi sborsare solo 300 euro per il danno di 1.300 euro.

E così per tutte le altre polizze accessorie facoltative: incendio parziale, danni come la Kasko o la polizza collisione, atti vandalici o sociopolitici, eventi atmosferici o naturali.

QUI STA LA FURBATA

La legge concorrenza ha affermato un sacrosanto principio che per la Rc auto discende direttamente dalla legge: chi rompe paga e paga tutto. Per le garanzie dirette vale la stessa logica ed è previsto anche dal Codice del consumo che l’assicurato-danneggiato non può subire pressioni per far riparare la propria auto: articolo 33 lettera t).

E quindi è illegittima la prassi di differenziare franchigie e massimali penalizzando chi ripara dal carrozziere non gradito dall’assicuratore. L’effetto pratico: si creano difficoltà al consumatore nello stipulare il contratto di riparazione della sua auto col proprio carrozziere di fiducia. Ma la furbata che le associazioni dei consumatori mettono nel mirino sta nel modo di “parlare” degli assicuratori o dei call center gestiti dalle loro compagnie. La furbata sono le clausole dei contratti delle polizze accessorie facoltative. Leggiamo: “Per far riparare l’auto, l’assicurato deve rivolgersi a un carrozziere convenzionato”. Oppure: “L’assicurato deve avvalersi del centro di riparazione del circuito ‘Auto tardi e male’, il cui elenco viene sempre aggiornato”.

Deve? L’assicurato deve?

No. Attenzione: l’auto è dell’assicurato e non dell’assicuratore. Il danneggiato non ha nessun obbligo. L’automobilista è libero di scegliere il carrozziere indipendente.

UNO SPINTONE SCORRETTO

Uno obietta: “Ma nel contratto c’è scritto semplicemente franchigia, massimale, minimo non indennizzabile, scoperto”. In realtà, il contratto non può prevedere cose contrarie alla normativa. E chi segue il blog lo sa. L’automobilista-danneggiato non può furbescamente e scorrettamente venire canalizzato dalle compagnie verso chi ripara su mandato e nell’interesse del debitore. Neanche giocando sull’equivoco.

Sono modalità vecchie che ai consumatori non piacciono più. E Federcarrozzieri è presente a presidio dei diritti dei danneggiati, degli automobilisti e dei carrozzieri indipendenti.

Centro Studi Federcarrozzieri

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