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Immagine del redattoreFedercarrozzieri

MENO DIECI: Disegno legge Rca su misura per l’Ania

L’Ania pressa, i politici rispondono. L’Associazione delle Assicurazioni non mollano la presa in materia di risarcimento in forma specifica e di divieto di cessione del credito al carrozziere, e c’è chi in Parlamento e al Governo  (nello specifico il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico con delega alle assicurazioni, Simona Vicari in un intervento all’Eicma, la fiera delle due riuote) s’affretta a scrivere in un disegno legge quanto si trova nei comunicati ufficiali Ania.


Un bel nome altisonante

Hanno anzitutto, i politici, il coraggio di chiamarlo disegno legge concorrenza. Perché un nome del genere? Perché suona bene. Nei telegiornali delle prossime settimane, quando arriveranno le veline giuste, la definizione disegno legge concorrenza farà presa, e chiunque si schiererà contro verrà crocifisso: “Guarda questo qui che si schiera contro la concorrenza!”. D’altronde, un giochino simile venne messo in piedi un anno fa con l’articolo 8 del decreto Destinazione Italia  e con il disegno legge Rca Zanonato che fotocopiava l’articolo 8: nei tg si disse che erano norme fatte per consentire la concorrenza nel ramo Rca, eliminare le truffe (sì, insomma, qui ladruncoli di carrozzieri), e far risparmiare il 25% sul prezzo Rca. Con tanto di esempio, così che pure il più ignorantello potesse capire: se paghi 1.000 euro, con le nuove regole ne pagherai 750. Come tutti sappiamo  l’art.8 fu bocciato all’ultimo momento dopo una strenua resistenza di più categorie (patrocinatori, vittime della strada, avvocati, periti terzi) con in testa i carrozzieri (quelli più contrariati di tutti) che si diedero incontro a Bologna l’11 gennaio per una memorabile giornata di mobilitazione.

Alla faccia della tutela del consumatore

Altre belle parole che messe insieme suonano bene sono: “Tutela del consumatore”. E come verrebbe tutelato il consumatore, che nella fattispecie è l’assicurato Rca? Con il risarcimento in forma specifica sopratutto. Il cliente danneggiato non vede un euro, porta la macchina scassata in un hub di carrozzerie convenzionate con l’Assicurazione, non sa come lavorano questi riparatori, costretti a una manodopera bassissima. Ecco il risarcimento in forma specifica: non gestisci il denaro del rimborso come vuoi, non fai riparare la vettura da chi vuoi, dal tuo carrozziere di fiducia, ma ti metti nelle mani di riparatori che sono costretti, per la sopravvivenza, a lavorare alle condizioni imposte dalla Compagnia. Con tanti saluti alla qualità del lavoro e al rispetto di ambiente e sicurezza. In tutto questo, qualcuno deve spiegarci dove sono la tutela del consumatore, che anzi viene danneggiato, e la spinta alla concorrenza: l’Assicurazione è ancora più padrona del mercato, senza timore che l’automobilista porti il veicolo in un’altra carrozzeria. Quindi, prepariamoci, sarà un autunno caldo, e non avevamo alcun dubbio: leggete qui.

E proprio ora che certe esperienze di fiduciariato “spinto” si stanno dimostrando fallimentari. Prova ne sia che numerose ed importanti carrozzerie hanno abbandonato le convenzioni. Di queste parleremo a breve.

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