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Lettera di un collega "Non voglio disturbare, ma vi chiedo….."

Persone_felici

Pubblichiamo integralmente la lettera scritta dal collega Valter di Mantova


Carissimi colleghi, non voglio disturbare, ma vi chiedo di leggere e se lo gradite  anche rispondere. GRAZIE 

Piccola premessa

Per chi non mi conosce, ma anche per quei colleghi che hanno avuto modo di conoscermi.

Premetto che non voglio insegnare niente a nessuno.

Non sono iscritto a nessuna associazione,  rete o consorzio, ma faccio il tifo per FEDERCARROZZIERI, anche se ora sono semplicemente un artigiano carrozziere in pensione.

Dopo qualche anno di attivismo in un gruppo di  carrozzieri riconosco di aver fatto ben poco per questa nostra categoria, non per menefreghismo o negligenza ma  perché, prima, bastava il lavorare credendo che il solo lavoro, che orgogliosamente mi ha permesso di arrivare qui, da pensionato.

Aggiungo, dopo, anche per la  poca lucidità mentale di tanti artigiani carrozzieri.

Anche se non sono vergine, ma con  tutta l’onesta  che mi riconosco la conclusione è a dir poco negativa.

Analizzando tutta questa situazione, con un po’ di esperienza posso permettermi di dire che la nostra categoria  è annegata  in un bicchiere d’acqua, mi sento di dare un  consiglio:

“Non rimanete soli”.

C’è una ragione precisa.

Il pensiero liberale vuole valorizzare meriti, capacità e potenzialità del singolo individuo.

Il partito, le lobby, è esattamente il contrario di questo perché gente che si organizza insieme, che agiscono sempre d’accordo l’uno con l’altro prevarranno sempre sui mille che invece agiscono individualmente.

Oltre all’occupazione del potere, avvenuto decenni fa, c’è tutto il sistema clientelare.

L’ abbiamo visto molto bene nelle ultime occasioni, ma c’è da sempre, per cui tu se non accetti l’infeudamento in queste organizzazioni, se non ti umili ad accettare questo, allora fai una fatica 100 volte maggiore.

E’ l’abbattimento di ogni merito che negli ultimi tempi diciamo è venuto a galla quello che già si sapeva, mentre i nostri figli hanno difficoltà a trovare lavoro, questi piazzano i loro figli, nipoti, mogli, amanti, tr**e, e chi ti pare, in posizioni da 100 mila euro l’anno e questo è un ulteriore schiaffo in faccia a noi cittadini.

Per cui noi non siamo dei cittadini,  noi siamo dei sudditi e a questa situazione abbiamo il diritto di ribellarci!

La stessa nostra Costituzione,  dice che i cittadini “possono”, organizzarsi in ……… per concorrere a formare la volontà nazionale. Quindi è una possibilità.

Il popolo italiano ha perso vitalità, è vecchio e quindi ormai è abituato a subire tutto, però se la crisi economica va più a fondo, come si dice dalle mie parti “Il bisognino fa trottare la vecchia”, allora si sveglierebbero anche i cittadini dormienti.

Violiamo anche il minimo etico che è il rispetto delle leggi.

Quale è l’interesse dell’innocente?

Essere giudicato il più presto possibile?

E l’interesse del colpevole è essere giudicato il più tardi possibile o possibilmente mai.Il popolo italiano ha perso quel poco di senso di legalità e senso civico  che gli era rimasto.

L’illegalità è diventato essere furbi.

Se siete arrivati qui avrete capito che alcune frasi le ho prese in prestito, ho messo insieme un articolo che mi è capitato di leggere.

Ma provate a cambiare alcune frasi, magari quelle in neretto, con  frasi che ci possono coinvolgere, rappresentare  e perché no giustificare o colpevolizzare.

Quello che è stato fatto in questi  30 anni di compromessi, noi in carrozzeria l’abbiamo fatto in molto meno tempo, accettando per egoismo promesse a dir poco discutibili  e perdendo quello che io chiamo  “senso civico”, cioè il rispetto del prossimo, che per il tuo vicino sei TU.

Capisco le compagnie perché  non sono  istituti di beneficenza, in più si devono difendere dai furbi, che non sono solo i carrozzieri, c’è un elenco di personaggi famelici che sguazzano indisturbati , magari  sponsorizzati delle stesse, per dare colpa ad altri.

Capisco i carrozzieri quelli che si ritengono furbi, anche quelli  che gli è rimasto un po’ di senso civico, faccio fatica a capire quei colleghi che pur essendo iscritti come artigiani fanno i prestatori di manodopera, oppure gl’altri che si vendono per qualche € in  meno con la promessa di avere qualche riparazione  in più.

Fermatevi, facciamo un passo indietro, forse abbiamo un po’di colpe?, siamo stati noi a dire SI a certi compromessi, facciamo  un esame di coscienza, chiediamoci perché le compagnie agiscono in questo modo, perché i grandi gruppi di auto, concessionari compresi fanno quello che stanno facendo.

Pian piano stanno demolendo il sistema artigianale Italiano con il nostro benestare.

Colleghi  forse  tutto questo…è  perché  NON SIAMO LIBERI  o troppo egoisti ?

Essere liberi non vuol dire: “Domani vado al mare!”.

Si è liberi quando il rispetto delle regole è cosa normale, di tutti, le regole devono essere , mie, tue e perché no, per quello che ci riguarda, anche delle compagni di assicurazione.

Forse sbaglio, ma spero con tutto il cuore che non sia troppo tardi,  perché l’iniziativa la speranza e l’essere artigiano  ci devono  appartenere,  senza egoismi con legalità, ma liberi.

Valter Corresini


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