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Lettera al giornale

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Una lettera finita nel “dimenticatoio”, dovevamo pubblicarla da qualche tempo, ma ahimè ci siamo scordati.

Perdonami Roberto.

Pubblicata da Professione Carrozziere, scritta dall’eterno carrozziere Roberto Chiappini.

“Ciao Italo

Ho ricevuto la rivista ,sfoglio veloce le pagine, e mi soffermo sul tuo invito a scrivere una mail.

Si lo so …tante volte me lo hai detto ma chissa’ perche’oggi , alla vigilia di un mio compleanno, di un ennesimo compleanno ( ti giuro, non voluto)  ho fatto una riflessione.

Io sono giovane, la mia eta’ biologica e’ molto distante da quella anagrafica !!!!

E allora dirai tu ?

Allora mi trovo in una strana posizione: e’ una vita che esercito la professione del carrozziere

(59 anni) dovrei essere esperto ………ma mi accorgo che non e’ vero, e mi accorgo che il significato delle parole e’ cambiato vedi uno per tutti , quello della parola onesta’.

Oggi e’ tutto il contrario del significato di quando ne parlavamo a scuola.

E se applichiamo tutto questo alla mia professione…………………………….

Ora vorrei dire qualcosa, ma cosa che non sia gia’ stato detto?

Pensiamo per un momento che il mestiere sia un malato,di una malattia insinuatasi dentro la professione  tanti anni fa, forse nel 1990 o giu’ di li.

Per un po’ di anni ha dato sintomi non preoccupanti, piccoli malesseri, qualche mal di testa, ma il dottore di famiglia (sindacato)diceva : non preocupatevi vedrete che andrete a stare meglio,,,,,E poi di cosa si preoccupa ,,, ci sono sempre io! Ci penso io a curarvi! Peccato che tutte le cure messe in atto hanno fatto piu’ bene al dottore che all’ammalato.

I sintomi si sono fatti via via piu’ importanti, i disturbi si sono aggravati, e allora abbiamo cercato se c’era qualcuno che poteva curarci, con qualche palliativo che avrebbe eliminato quel tumore maligno dentro il nostro corpo (professione)  Gira Gira non abbiamo trovato nessuno.Ma forse non volevamo trovare noi qualcuno.

Ma le metastasi crescevano in silenzio e noi pensando che forse stavamo in fondo bene, non ci siamo allarmati piu’ di tanto.

Nel frattempo mille e mille dott Dulcamara proponevano rimedi ,facevano congressi, riunioni ,tempari, consigliavano (sic) come si deve condurre la tua azienda, tanti esperti di niente.

Il Cestar propinava ai periti riparazioni fasulle, tutto era facile e semplice ERI tu che non sei capace di capire come si deve lavorare.

Le metastasi nel frattempo aumentavano e qualcuno piu’ “furbo” di altri ha pensato di curarsi in proprio e ha creduto alle sirene che mellifluoamente suonavano le assicurazioni.

E ora siamo alla diagnosi finale, diagnosi che nessuno osa dire al paziente, per vigliaccheria o per proprio interesse.Ma che ce lo dicano chiaro……….. DEVI MORIRE………!

Devi morire perche’ dai fastidio,non ci lasci fare i nostri interessi,vuoi una qualita’ , ma la qualita’ costa e a noi serve spendere poco Hai capito carrozziere serio capace onesto, rispettoso delle regole.

Hai capito che ci dai fastidio? E poi in fondo lo facciamo anche per il tuo bene di assicurato, le polizze costeranno meno e cosi anche tu come cittadino ci guadagnerai.!

Caro carrozziere, non servi piu’ , sei finito , cosa serve oggi lavorare bene.

Cosa serve dare poco stucco, fare la tinta giusta , preoccuparsi della sicurezza del cliente ecc ecc.

Tutte baggianate. E’ meglio fare le vetture ai noleggiatori, con un rimborso orario di pochi euro, tanto poi le ore le aumentiamo, cosa serve dare il fondo isolante riempitivo, ma vai la’ dai la vernice sullo stucco tanto poi le macchine le buttano via se il perito e’ incompetente meglio, gli fai vedere un pezzo qualunque,e magari gli metti in mano qualcosa e vai…. vai avanti.e oggi sei un ostaggio in mano di di assicurazioni , periti, clienti.

E si , anche clienti , perche hai riconosciuto qualche volta la franchigia? Oggi la vuole sempre.

Hai fatto il lavoretto in piu’ ? Oggi da un danno da 100 euro vuole riparare anche la macchina della moglie. Gli dici di no: risposta . Allora vado la che me lo fa.

E le signore clienti . Spendono 200 euro dal parrucchiere comprano creme e profumi, ma della macchina non gle ne importa ,Basta che cammini.

E poi guai a non dargli la sostitutiva, la vuole e magari non la usa . Prende una multa ? Ma non era mica lui..

Tutti esperti e bravi a dare consigli , a scrivere pagine su pagine, a dire parole su parole.Tutti con la ricetta per curare l’incurabile perche’ il malato e’ gia morto.

Io do’ anche la colpa ai periti che si sono schierati troppo con le assicurazioni, e hanno girato le terga con facilita’ a credere a quello che il cestar, i tempari e i quattrorute sentenziavano, e cioe’:

Che il carrozziere e’ un approfittatore!

Pero’ il carrozziere non e’ sovvenzionato da nessuno, anzi….

Caro Italo e’ stato bello, ma e’ finita, Certo che indietro non si torna, ma il problema e’ andare avanti.

La crisi ci ha colto di sorpresa , gli incidenti son drasticamente calati e la maggior parte non conviene ripararli, anche per il caro ricambi o perche’ il danno non e’ rimborsato e il cliente non ha le risorse per ripararlo, e allora gira con la macchina ammaccata sperando in un urto con ragione.

Tutto questo vorrei urlarlo al vento sperando che lo trasporti alle orecchie giuste ma che queste vogliano sentire.

E allora Davide ha iniziato una cura nuova,ha fatto una iniezione e spalmato una pomata su di un corpo ammalato e sfiduciato,stanco ed avvilito!

Ha creato il blog del carrozziere e ha scritto la lettera “ Siamo al Bivio”

Ecco l’inizio della cura , in fondo e’ semplice, ma ora tanti carrozzieri non sono piu’ soli nella loro bottega esposti a tutti i rischi della solitudine.

E  DICO : il bicchiere d’acqua con la pillola te lo dara’ il tuo collega ! La forza per risorgere e’ solo in quel bicchiere e se tutti i bicchieri venissero rovesciati possono creare il fiume che travolgera’ le parti che hanno fatto del male al nostro lavorare.

Italo, io amo questo lavoro, e tu lo sai bene,  smettero’di riparare le macchine, ma non smettero’  di difendere la professione.

Ma ora, dimmi : cosa ho fatto di male per essere stato onesto a 360 gradi e oggi additato come ladro?

O peggio incapace ?

Il mio mestiere e’ sul letto di morte e nessuno gli pratica un’iniezione curativa, solo palliativi e parole , tante parole ,,,,,,,,,,ma in attesa di quel brutto giorno penso: vedrai ,vedrai che risorgeremo.

Ci alzeremo da questo letto ,ci strapperemo le metastasi, troveremo il coraggio di fare da soli noi carrozzieri ribellandoci a tutto questo e allora forse ci guarderemo nello specchio e orgogliosi diremo alla famiglia. SONO DI NUOVO UN CARROZZIERE.

Ecco qua , e’ solo una parte dei pensieri che mi girano in testa, e tu che mi conosci sai che queste realta’ erano i miei timori di tanti anni fa , quando li esprimevo nelle varie riunioni e assemblee venivo applaudito,con maggior vigore ,dei politicanti sempre pronti a dire la baggianata del momentie e dei vari personaggi che parlavano solo perche’ gli piaceva ascoltarsi.

Io no, io volevo che gli altri mi ascoltassero…………………….ma cosi’ e’ andata

Ciao Italo

Roberto Chiappini

ps. se pensi di pubblicarla non cambiare nulla altrimenti prendila come lettera personale”

Pubblicata integralmente senza modifiche dalla rivista Professione Carrozziere.

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