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Il presidente dei carrozzieri di Confartigianato fiduciario di Itas Assicurazioni

Apprendiamo dai social ciò che mai avremmo voluto leggere: il presidente nazionale dei carrozzieri di Confartigianato ha ammesso in un post di aver siglato una convenzione tra la sua azienda e la compagnia trentina, con riconoscimento di una paga oraria di 45,00 euro l’ora.


Il presidente della confederazione ammette di essere un convenzionato in replica ad un commento apparso sulla pagina Facebook (clicca qui di seguito) News dal mondo della riparazione.

Nel post si legge, a proposito delle ventilate dimissioni del presidente di confartigianato carrozzieri:

“Sappiamo che, salvo smentite, il presidente di Confartigianato Carrozzieri è fiduciario di quella compagnia.

La questione si fa grave e la riflessione seria.

IL FATTO

Il presidente di Confartigianato fa parte di Evolgo una rete di imprese. che, il 10 luglio, sul profilo facebook, scrive:

“Preferisci rivolgerti a una carrozzeria convenzionata, che fa gli interessi dell’assicurazione con interventi approssimativi e al ribasso, oppure a una carrozzeria indipendente che lavora solo nell’interesse del proprio cliente? Ecco perché conviene affidarsi a Evolgo: una rete di professionisti scelti da te, non dalla tua assicurazione!”

Ma come, la rete di cui fa parte il Presidente di Confartigianato Carrozzieri sostiene che i fiduciari fanno “interventi approssimativi e al ribasso” e poi lo stesso Presidente è fiduciario di uno dei gruppi assicurativi più radicati sul suo territorio?

Mentre attendiamo una chiara smentita dal Presidente di Confartigianato Carrozzieri, abbiamo comunque verificato: sul sito dell’ITAS appare come fiduciario e tale dato è stato confermato.

Da tale fatto risulterebbe una lampante violazione del codice deontologico associativo, quello scritto e, soprattutto, quello non scritto, perché è un imperativo categorico essere leale con i propri colleghi e quindi presentarsi al mondo e al mercato per quello che si è (fiduciario), non per quello che non si è (indipendente).

Non sarebbe infatti leale farsi pubblicità criticando i fiduciari, anche con ragioni condivisibili, e poi esserlo e quindi appartenere a quella categoria che, lo ripetiamo, a detta di Evolgo “fa interventi approssimativi e al ribasso”.

Se tutto ciò fosse vero Evolgo potrebbe, e usiamo il condizionale, fare una forma di pubblicità ingannevole perché, attraverso un messaggio distorto, esalterebbe qualità che la rete non possiede.

Il consumatore, o meglio, il Cliente, risulterebbe infatti ingannato rivolgendosi a quella rete perché, pubblicizzandosi come indipendente, con asserite qualità superiori, è, al contrario, costituita anche da carrozzieri fiduciari.

L’inganno sarebbe quindi sarebbe doppio: il primo nei confronti dei colleghi carrozzieri, a maggior ragione quando si ricopre la carica di presidente di Categoria, il secondo nei confronti dei consumatori, fornendo al mercato una informazione non veritiera.

Se non vi saranno smentite immediate, di cui prendere atto, ovvero che la rete è del tutto indipendente e, quindi, che il Presidente non ha mai sottoscritto alcuna convenzione con ITAS la conseguenza è chiara.

Il presidente di Confartigianato dovrebbe prenderne atto e trarne le doverose conseguenze o, in caso contrario, il direttivo, le sedi regionali e gli associati dovrebbero stimolarlo in modo pressante, con tutte le iniziative utili (anche le disdette di massa) a farlo, perché questa è una palla di neve estiva, a settembre può diventare una valanga.

Il ragionamento ha un corollario.

Chi propone al mercato un servizio attraverso una informazione presumibilmente non veritiera, non può essere depositario della verità sul protocollo di intesa ANIA – Consumatori-Confederazioni e, infatti, di cose non corrispondenti alla realtà ne sono state dette parecchie e in agosto lo vedremo punto per punto.

Attenzione: non solo nel merito del Protocollo, di quello che è scritto, ma di come viene interpretato e narrato a prescindere da ciò che è scritto, chiaro segno che, apparentemente, anche chi lo ha firmato non lo ha letto bene.

Si svegli la dirigenza di Confartigianato!

Se il loro presidente non potesse, come sembra, essere in grado di dare uno specchiato esempio ai colleghi e ai consumatori dichiarando di essere quello che non è, quel presidente non può continuare a mantenere quella carica.

Finirà come succede spesso in Italia?

Finirà a tarallucci e vino, faranno tutti finta di niente, metteranno tutti la testa nella sabbia e la polvere sotto il tappeto?

Probabile.

Potrebbe però montare una grossa acredine, aumentare il livello di sfiducia in una categoria molto stanca.

Meglio quindi che tutti gli associati esigano un immediato rinnovo della dirigenza nominando subito un reggente tra quelli che, con coraggio, avevano manifestato ampio dissenso vedendo nel protocollo una grande fregatura.

Quelle persone, messe in secondo piano, per non dire tacitate, avevano proposto di andare al Mise a confrontarsi con tutti gli attori carrozzieri, con tutti i consumatori (non solo quelli vicini all’ANIA), ed evitare una sterile e perdente battaglia di lettere sulla legittimazione delle parti.

Ci vuole una svolta perché questo fatto non può passare in silenzio, come lo saranno altri, forse ancora più rilevanti, che vedremo in seguito.”

Questo e altri articoli sono stati pubblicati sulla pagina Facebook di Gianni Rossi (clicca qui di seguito per andare alla pagina di Facebook) news dal mondo della riparazione.

Ma non è finita:

Dalla stessa pagina apprendiamo che anche il portavoce di CNA carrozzieri, colui che ha siglato il protocollo con Ania insieme al presidente confartigianato è un carrozziere fiduciario Allianz.

La domanda a questo punto è ovvia, tutta e solo politica assolutamente nulla di personale: come possono due presidenti di categoria tutelare gli interessi di tutti i carrozzieri, quindi anche degli indipendenti, dal momento che sono fiduciari, avendo siglato accordi con compagnie assicurative?

A una domanda politica attendiamo una risposta politica.

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