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I funzionari non fanno quello che chiedono i presidenti – cresce la sfiducia della base


I funzionari non fanno quello che chiedono i presidenti, cresce la sfiducia della base


Tutte le persone presenti a Capranichetta e che hanno seguito lo streaming video in diretta,  hanno sentito bene le parole del presidente Confartigianato Fogarollo collega carrozziere, e quelle del collega Mario Coltelli. Meno chiare le parole del presidente CNA Franco Mingozzi meccanico riparatore, forse poco preparato in materia o forse limitato da qualcuno nell’esprimere giudizi sugli emendamenti di Rete impresa Italia.

I primi due presidenti grandi conoscitori del pericolo contenuto nell’emendamento confederale presentato hanno dichiarato: (fonte Car Carrozzeria)

Silvano Fogarollo

“se siamo scivolati su una buccia di banana rimedieremo”.

.”con questo decreto proprio le assicurazioni diventano controllori e controllati e questo ovviamente non va bene”.

“impegno a rivedere gli emendamenti”

Mario Coltelli

“la madre di tutti i mali è l’indennizzo diretto”

“dichiaro di non aver firmato alcun emendamento”

Giorgio Merletti Confartigianato

“ ci impegneremo a rivedere gli emendamenti vista la protesta”

I presidenti di Casartigiani e Confartigianato, di fatto, hanno smentito l’avallo degli emendamenti proposti da Rete Impresa Italia, dove, tra le altre cose, si chiedeva che il preventivo di riparazione fosse “condiviso e concordato” con la compagnia di assicurazione, in pratica più che una vera cessione di credito una sorta di delega.

E allora per quale motivo i sindacati continuano imperterrite a consegnare le chiavi delle nostre aziende alle compagnie assicurative?

Perché dopo le dichiarazioni dei presidenti, l’emendamento TOSSICO continua a cicolare nelle mani dei parlamentari?

Un sindacato che non ascolta la base è un finto sindacato.

La storia parte da lontano, ampiamente denunciata da Federcarrozzieri. In un’intervista su Car Carrozzeria di Agosto, Massimo Treffiletti, abile responsabile accordi associativi dell’ANIA,  affermava testualmente:  «Ma non siamo chiusi, ripeto. Ci può essere la delega di pagamento che comunque lascia la gestione al carrozziere, oppure ci può essere una cessione del credito purché questa sia in qualche modo concordata. Noi vogliamo la garanzia che non ci siano speculazioni: una volta ottenuta questa garanzia, non abbiamo preclusioni».

Era l’epoca in cui, con una certa baldanza, le Confederazioni cercavano di concertare un protocollo con le assicurazioni basate sul buon governo di non si sa che cosa. Quel protocollo fu stoppato perchè toglieva lo strumento della cessione di credito ai riparatori.

Il testo di quel protocollo fu scoperto incidentalmente, e ci chiediamo ancora oggi come mai nessun carrozziere ne fosse a conoscenza. Una strategia sciocca che abbiamo sempre puntualmente documentato.

Veniamo ad oggi. CNA e le Confederazioni, tramite rete Imprese Italia, hanno inoculato un virus letale in Parlamento la settimana scorsa, ovvero l’emendamento “ANIA-Trefiletti” che così recita:  ” In presenza di cessione del credito, la somma da corrispondersi a titolo di rimborso delle spese di riparazione dei veicoli danneggiati è versata direttamente all’imprenditore che ha eseguito le riparazioni, previa presentazione di fattura corrispondente alla valutazione preventiva congiunta e condivisa tra l’impresa di assicurazione e l’impresa di autoriparazione.”

Questo virus è ormai incontrollabile posto che ormai giungono mail da parlamentari, appartenenti ad ogni schieramento, che dichiarano di avere ricevuto tale proposta emendativa e che il Gruppo del PD ha affermato, tramite l’On. Bargero, che sposerà gli emendamenti di Rete Imprese Italia . Una bella schifezza.

Cosa succederà se l’emendamento ANIA-Confederazioni sarà adottato dal Parlamento?

I periti saranno istruiti dalle direzioni generali a risarcire stragiudizialmente sulla base di parametri rigorosamente stabiliti dalle compagnie.

Nasceranno nuovi metodi di calcolo imposti dalle compagnie come “perizia light”, per pagare sempre meno ore di manodopera e tariffe preconfezionate.

Per ottenere un risarcimento integrale bisognerà fare cause defatiganti.

A lungo andare questo modus operandi favorirà la canalizzazione e i centri di raccolta vetture incidentate.

Le carrozzerie indipendenti saranno impoverite ma allo stesso tempo censite dalle Confederazioni che potranno dire con chi si deve lavorare in un certo modo e con chi no.

Inoltre gli emendamenti Confederali nulla dicono sulla riparazione antieconomica, favorendo così la rinuncia a molte riparazioni che fino ad oggi potrebbero essere eseguite in economia e risarcite.

Con un emendamento del genere si ritorna ad un accordo ANIA-Confederazioni non più basato sulle tariffe ma su nuovi tempari (v. tempario 2.0) . In questo modi si potrà aggirare la pronuncia dell’Antitrust.

Cosa ci guadagnano le Confederazioni a “tradire” la loro base?

Molto. Magari diranno che sono riuscite a strappare il compromesso più ragionevole usando lo scarso livello di informazione su quello che sta succedendo, avendo dalla loro migliaia di artigiani carrozzieri che incapaci di decidere per il loro futuro si lasciano guidare dai sindacati.

Colleghi che non vedono l’ora di trovare l’assegnino sul tavolo consegnato dal perito della compagnia, perché se lo fanno bastare, riducendo i costi, magari riducendo la sicurezza delle riparazioni.

Sarà quindi un problema di tessere.

Impoverire un settore per produrre più tesserati e favorire gli interessi dello strapotente sponsor bolognese è frutto di una mente a dir poco diabolica.

Noi invece pensiamo che tale modo di procedere sia ormai frutto del passato e che sia inammissibile che una confederazione mandi al macero i suoi tesserati per tenere in piedi una struttura autoreferenziale.

I sindacati da anni ormai hanno perso di vista l’artigiano. Vi saranno altre forme aggregative più efficienti e più efficaci. In quattro gatti abbiamo organizzato cose importanti e ora non siamo più quattro.

Esistiamo anche noi che stiamo incontrando tutti gli attori di questa vicenda e siamo testimoni attivi, come ampiamente documentato.

Oggi

Davanti a un calo del 40/50 % dei sinistri

Con un parco circolante invecchiato che non potrà essere riparato per antieconomicità

Con uno stato che ci impone il rispetto delle normative da una parte, ma che non è in grado di fare verifiche dall’altra, costringendo gli artigiani a difendersi da quei colleghi che non rispettosi delle norme e quindi con meno costi di esercizio SVENDONO LA LORO TARIFFA DI MANODOPERA e hanno fatto credere anche ai sindacati che quelle erano tariffe giuste.

Con una pressione fiscale record in europa che ci schiaccia e poi limita la concorrenza, favorendo il sommerso che nel nostro settore grazie alla maggior parte dei risarcimenti consegnati direttamente nelle mani dei privati, ingrassa le tasche di artigiani abusivi o favorisce le aziende che hanno personale a nero.

I sindacati vorrebbero svenderci al peggior offerente.

Federcarrozzieri venderà cara la pelle degli associati e durante questo fine settimana ha raccolto le firme di tutti i consorzi e associazioni che hanno partecipato alla mobilitazione dell’11 gennaio www.mobilitazionedecretorcauto.it , dove è nata la carta di Bologna.

Consegeremo le chiavi delle carrozzerie associate e i documenti dei consorzi, e insieme a Federcarrozzieri prendono le distanze dalle confederazioni invitando i propri iscritti ad abbandonare la nave non rinnovando le tessere confederali.

a)    Invitiamo tutte le aggregazioni, consorzi, associazioni presenti sul territorio nazionale, e i singoli carrozzieri, in disaccordo con l’emendamento confederale a inviare a tutti i parlamentari di loro conoscenza il seguente documento riassuntivo con gli emendamenti corretti e la carta di Bologna per i diritti dei danneggiati.

b)    Invitiamo tutte le aggregazioni, consorzi, associazioni presenti sul territorio nazionale, in disaccordo con l’emendamento confederale a inviarci il documento che prevede le disdette, entro e non oltre domani alle 11.00

c)    Invitiamo le singole carrozzerie in disaccordo con l’emendamento tossico presentato da rete imprese Italia a compilare il form di disdetta.

Ufficio Stampa Federcarrozzieri

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