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Immagine del redattoreFedercarrozzieri

Forse ci siamo. Le carrozzerie indipendenti promuovono un disegno di legge per modificare il risarc



Polizze RC AUTO: Aumenti fuori controllo,

Il risarcimento diretto non ha raggiunto i suoi obiettivi,

Le carrozzerie indipendenti  PROMUOVONO UN DISEGNO DI LEGGE PER MODIFICARLO.

 CONFERENZA – STAMPA ORGANIZZATA DA:

ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARROZZERIE –CONFARTIGIANATO

CNA/SERVIZI ALLA COMUNITA’/AUTORIPARAZIONE CASARTIGIANI/AUTORIPARAZIONE

13 LUGLIO

SALA CRISTALLO – HOTEL NAZIONALE

PIAZZA MONTECITORIO – ROMA

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IL MERCATO DELLA RIPARAZIONE DELLE AUTO INCIDENTATE:

Il mercato in poche cifre.

–         Imprese di  carrozzerie in Italia : 18.000

–         Media addetti per unità produttiva: 3,5

–         44 milioni di veicoli assicurati

–         Nel 2008 si sono verificati 3.975.975 sinistri ( tasso di sinistrosità = 8,5 % )

–         Raccolta premi RC Auto nel 2008 : 17,6  miliardi di euro

–         14,8 miliardi euro di risarcimenti corrisposti nel 2007.

–         Costo medio dei sinistri nel 2008 = 4.000 euro ( 1.700 euro per sinistri che non hanno causato danni fisici )

1)        In Italia il mercato della riparazione dei veicoli sinistrati  è oggettivamente condizionato dalle compagnie di assicurazione.

Le Assicurazioni di fatto controllano:

a)      le relazioni commerciali con gli assicurati, decidendo senza confronto con altri le tariffe delle polizze RC auto

b)      le relazioni con le imprese di carrozzerie, tentando di imporre alle officine basse tariffe orarie di prestazione e tempi di riparazione ridotti.

Nel vigente quadro normativo del nostro Paese – riguardante il settore dell’autoriparazione – non esiste alcun cenno al “diritto” da parte del consumatore/assicurato di scegliersi liberamente il carrozziere di propria fiducia in caso di riparazione seguente un incidente. Così come non sono stati individuati e stabiliti i principi-base per il governo delle relazioni commerciali tra le Assicurazioni e le imprese di carrozzeria.

2)        Un  paradosso tutto italiano : le polizze RC auto più alte di tutta l’Europa, le tariffe orarie riconosciute alle carrozzerie le più basse d’Europa.

3)        Nel sistema italiano esiste un profondo deficit di garanzia:

  1. non è garantita la libertà di scelta  della carrozzeria di fiducia da parte dell’automobilista/consumatore

  2. non è garantito il “giusto prezzo” della riparazione al carrozziere, a salvaguardia della qualità del suo intervento e della sicurezza dell’automobilista.

ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE DA PARTE DELLE ASSICURAZIONI, NEI CONFRONTI DEGLI AUTOMOBILISTI E DELLE IMPRESE DI CARROZZERIA.

Oggi, in Italia, esiste il serio  rischio che si concretizzi  un “abuso di posizione dominante” da parte delle assicurazioni.

Nei fatti le assicurazioni:

–         decidono le tariffe delle polizze RC auto

–         possono decidere da chi far riparare l’auto incidentata

–         condizionano pesantemente l’importo del risarcimento

–         condizionano fortemente le tariffe orarie che devono applicare le officine

–         intervengono nella determinazione dei tempi di riparazione.

Nel nostro Paese non deve venir meno il diritto da parte del cittadino/consumatore di rivolgersi all’officina di autoriparazione di propria fiducia.

Pertanto le Assicurazioni non devono essere messe in condizione di imporre tariffe massime per le riparazioni e/o di effettuare sconti  sui premi  delle polizze collegati alla obbligatorietà assunta dal danneggiato di far riparare l’auto dalle imprese di autoriparazione convenzionate dall’Assicurazione, le quali sono costrette ad adottare tempi di riparazione compressi e tariffe sottocosto rispetto a quelle di mercato.

Se ciò accadesse si produrrebbe un danno irreparabile ed un costo insopportabile non solo per le imprese dell’autoriparazione – che sarebbero spinte a diventare “dipendenti” delle Assicurazioni –  ma anche e soprattutto per i cittadini/consumatori, che diventerebbero vittime impotenti sia sul piano dei costi delle polizze, sia in tema di riparazione del danno che nel caso descritto si ispirerebbe alla “economicità” dell’interevento di riparazione e non già alla “qualità” dello stesso.

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