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Primo contributo di Federcarrozzieri per delineare i criteri sulle riparazioni a regola d’arte

La necessità di una certificazione della corretta esecuzione di lavori e le attrezzature di nuova generazione


Quando si parla di riparazioni di autoveicoli, si fa riferimento alle riparazioni dei lamierati che possono essere di due tipi: – le riparazioni estetiche, vale a dire la classica ammaccatura che viene ripristinata, raddrizzata e verniciata; – le riparazioni più importanti, dove i lamierati vengono sostituiti.

Usualmente la necessità di provvedere ad una sostituzione dei lamierati consegue ad un sinistro stradale. Il carrozziere in tal caso ha a che fare con lamierati che devono essere tagliati oppure con lamierati assemblati da bullonerie e che sono privi di tagli, puntature o saldature. Ricordiamo la differenza tra le due procedure: la saldatura avviene mediante uno strumento, la saldatrice appunto che con un filo apposito forma un “cordone” tra le due lamiere che le mantiene unite. La puntatura invece unisce tra loro due superfici di lamiere sovrapposte che vengono appunto “puntate”, ossia fuse tra loro, da due punte incandescenti.

Può poi succedere che i lamierati debbano solo essere montati. È il caso dei parafanghi anteriori o delle portiere: occorre seguire le indicazioni dei manuali della casa costruttrice del veicolo. Serve poi ovviamente l’esperienza aziendale acquisita negli anni dagli addetti che hanno eseguito migliaia di operazioni di smontaggio, rimontaggio, e successiva programmazione.

Inoltre, va prestata particolare attenzione alle nuove tecnologie ADAS: oltre alla programmazione, queste necessitano di una calibrazione attraverso attrezzature apposite. Si opera con cautela anche in presenza delle varie centraline. Si tratta di lavori che debbono essere tutti eseguiti in modo corretto: il montaggio per evidenti motivi estetici ma anche la programmazione di tutti gli accessori all’ interno deve essere svolta correttamente per evitare accensioni di spie sul cruscotto. Se si seguono i manuali, e se il riparatore ha adeguata esperienza, problematiche non risultano essercene.


Diversa è l’ipotesi se si tratta di lamiere che devono essere tagliate e ricucite con la parte sostituita, come può riguardare paraurti, rivestimenti posteriori, pianali, fianchetti.

Per eseguire una corretta riparazione va consultato il manuale di casa madre che, come informazione preliminare, indica dove effettuare i tagli dei lamierati. Si tratta di un passaggio fondamentale per la sicurezza: se l’operatore non sa esattamente dove eseguire il taglio, il rischio è quello di indebolire alcune parti strutturali. La case automobilistiche nei propri manuali allertano i riparatori per motivi di sicurezza, oltre che per potere correttamente fornire il ricambio adatto per il taglio eseguito.

Ci sono situazioni in cui, sempre su indicazione dei manuali, devono essere eseguiti tagli su due lamiere: e quindi due debbono essere i ricambi. È il caso del sottoporta che collega il parafango. È importante dunque seguire le linee guida e non badare al risparmio: ne va della sicurezza della persona.

Tuttavia, a questo punto, la domanda sorge spontanea: chi certifica che l’operazione sia stata eseguita correttamente?


In nostro soccorso possono venirci tutte le attrezzature di nuova generazione, dotate di hardware e software che vanno a rilevare se il lavoro (puntatura o saldatura) è stato svolto correttamente. Va detto però che questi strumenti sono poco diffusi in Italia a causa del costo molto elevato, benché siano presenti da alcuni anni.

D’altro canto i consumatori hanno il diritto di essere informati sulla riparazione basandosi anche su questo metodo di certificazione. E’ importante che i consumatori possano prestare maggiore attenzione a questo tipo di valutazione e siano informati sul punto. Infatti i lamierati, soprattutto quelli strutturali, sono fondamentali per la sicurezza dell’auto e una corretta riparazione può anche prevenire incidenti mortali. Insomma, sono essenziali per tutelare la vita di chi guida e dei passeggeri.

Questo non significa declassare chi non è dotato di macchinari che rilevano la qualità del lavoro, ma è evidente che il possesso d tali attrezzature costituisce un “surplus” per chi quei dispositivi possiede ed utilizza. In tal modo l’automobilista ha la garanzia che la riparazione è di qualità, a beneficio della sicurezza stradale oltre che della filiera della rc auto: meno incidenti significa tariffe più basse e meno costi sociali visto che ogni sinistro pesa economicamente sullo Stato.

Una proposta operativa e metodologica: audizione di tecnici di aziende produttrici di strumenti atti a certificare punti di saldatura e di misurazione della scocca. A tal proposito, crediamo sia utile interpellare tecnici di aziende che possano certificare il punto di saldatura e la misurazione della scocca (argomento che tratteremo nel prossimo documento). Infatti, visivamente la riparazione può spesso sembrare corretta. Solo un macchinario riesce a rilevare se le parti strutturali della vettura sono compromesse. Impossibile per il consumatore accorgersi del problema: serve un macchinario. Infatti se una riparazione è stata male eseguita, il consumatore automobilista non ha la possibilità di rendersene conto ed esce dalla carrozzeria con un’auto insicura mettendo a repentaglio la vita altrui e la propria.

Il controllo della corretto allineamento del telaio e la relativa certificazione

È opportuno dunque avere anche la certificazione del controllo del telaio. Così il carrozziere può mettere il consumatore nella condizione di capire che la riparazione è stata eseguita in modo corretto. Fino a oggi, la metodologia è stata quella di declamare verbalmente che la riparazione è stata effettuata correttamente senza alcuna certificazione ad opera di alcun macchinario quindi non c’era allo stato nulla di dimostrabile oggettivamente . Un’ auto riparata col telaio non perfettamente in linea non è immediatamente percepibile. Si ritiene pertanto che la certificazione di buona qualità del lavoro debba diventare una norma di legge, ma comunque debba essere oggetto di codificazione nelle future linee guida per alcuni tipi di sinistri.

I ricambi. Una proposta operativa: coinvolgere case automobilistiche e ricambisti Un altro aspetto su cui è opportuno soffermarci e che coinvolge questa gamma di lamierati da taglio, è relativo ai ricambi. A tutti è noto che un ricambio può essere certificato dalla casa madre produttrice del veicolo; esistono poi i ricambi cosiddetti equivalenti ed esistono infine i ricambi cd aftermarket. Facendo riferimento alla qualità, per quanto elencato sopra: come è possibile identificare se un ricambio è di buona fattura o se è identico all’originale? E questo non solo per quanto riguarda forma e dimensione del ricambio in quanto, ad esempio neanche la capacità elastica è giudicabile dal momento che esistono molti tipi di acciai con diverse caratteristiche. Riteniamo che sia utile interpellare, per ottenere contributi di conoscenza, i ricambisti, soprattutto coloro che trattano e producono aftermarket. Solo facendo chiarezza il cliente può orientarsi in modo consapevole nella scelta del ricambio decidendo consapevolmente quando risparmiare. Anche nel caso di riparazioni commissionate dalla compagnia assicurativa, in ipotesi di riparazioni presso reti fiduciarie, occorre trasparenza. E’ noto che molte convenzioni tra riparatori e assicuratori prevedono l’obbligo per il carrozziere convenzionato di utilizzare ricambi cd “equivalent” che debbono però essere riconosciuti come idonei dalla Casa automobilistica. Occorre pertanto, al di là delle interpretazioni giuridiche sul punto, interpellare gli esperti nel settore per meglio valutare la conoscenza dei parametri che possono essere utilizzati per ottenere tale certificazione. Ecco perché al Tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico occorre valorizzare un dialogo tra le due associazioni di categoria (una rappresentante il Gruppo Fiat Chrysler, un’altra rappresentante tutte le altre case mondiali) interpellandole affinché, anche attraverso un confronto tra i loro tecnici, sia possibile verificare e valutare la validità delle ragioni a supporto della pretesa fungibilità tra ricambi di diversa tipologia. Se verranno date (e saranno ritenute attendibili) informazioni differenti e adeguatamente motivate da quelle dei manuali delle case costruttrici se ne prenderà doverosamente atto, diversamente non potrà che valere la regola per la riparazione dettata dalla casa costruttrice anche sulle modalità di utilizzo dei ricambi.

La manualistica delle case automobilistiche: un nodo da risolvere

Ultima ragione dell’opportunità se non della necessità di coinvolgere le case automobilistiche è quella volta ad ottenere la fruibilità dei manuali di riparazione con maggiore facilità. Oggi infatti ottenere i manuali dalle case produttrici non è sempre agevole e può risultare oneroso per gli artigiani. Una maggior diffusione della manualistica riparativa può invece contribuire ad aumentare il livello di conoscenza dei carrozzieri indipendenti con indubbi riflessi sulla qualità e sulla sicurezza delle riparazioni.

Segreteria tecnica Federcarrozzieri

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