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L’inquinamento causato dalla circolazione degli autoveicoli

di Fabio Bergamo


L’inquinamento è l’alterazione e la conseguente modificazione dell’equilibrio naturale dovuta a sostanze, materiali, dispositivi o macchine utilizzati dall’uomo nella lavorazione delle materie prime e nella produzione di beni e prodotti, in massima parte realizzati attraverso il processo industriale. L’inquinamento causato dalla circolazione degli autoveicoli come dei motoveicoli, può essere di tre tipi: atmosferico, acustico e ambientale.


L’inquinamento atmosferico I motori degli autoveicoli a funzionamento meccanico il cui movimento è dato appunto dalla combustione dei derivati del petrolio come benzina, gasolio, ecc… emettono nell’atmosfera, dei gas di scarico nocivi per la salute perché vanno ad alterare la composizione dell’aria respirata dall’organismo umano.

I principali gas inquinanti immessi dai motori a combustione interna in fase di scarico sono: monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2),

ossidi di azoto (NOX), idrocarburi incombusti (HC), ossidi di zolfo (anidride solforosa, SO2), ozono (O2), piombo (Pb), particolato e nerofumo.

Gli effetti nefasti che essi producono sull’atmosfera sono: l’aumento dello smog presente nell’aria, la caduta di piogge acide, l’aumento dell’effetto serra; quelli sull’uomo: irritazione agli occhi, danni alle vie respiratorie lievi o gravi, cronici o transitori (allergie, patologie del sistema respiratorio, ecc..).

La riduzione dell’emissione di tali sostanze può avvenire con l’uso di scarichi dotati del sistema Retrofit (che ha la funzione di ridurre del 50% il livello di emissioni inquinanti sulle auto che lo adottano, oggi non più utilizzato) o con Convertitore Catalitico noto come marmitta catalitica (che trasforma chimicamente mediante reagenti, le sostanze inquinanti in entrata, in altre sostanze meno inquinanti in uscita) nei motori a ciclo otto; con filtro antiparticolato (FAP) nei motori a ciclo diesel.

In aggiunta, per la riduzione degli idrocarburi incombusti (HC) e degli ossidi di azoto (NOx) attualmente si usa il sistema EGR (Exhaust Gas Recirculation) basato sul ricircolo dei gas di scarico. Il sistema EGR viene utilizzato sia sui motori a benzina che su quelli diesel e riporta i gas combusti nei cilindri del motore affinché venga completata la loro combustione riducendo ulteriormente le emissioni inquinanti al momento dello scarico.

I convertitori catalitici più evoluti, a partire da quelli che rispettano le norme Euro 3 ed Euro 4, quindi di recente generazione, sono dotati anche di diagnostica di bordo (sistema EOBD) per il monitoraggio del funzionamento del dispositivo anti-inquinamento.

La Comunità Europea che già dal 1970 ha emanato direttive per il contenimento delle emissioni inquinanti dei veicoli a motore, ha stabilito limiti sempre più stringenti di inquinamento atmosferico per le case costruttrici che devono attenersi alle cosiddette “norme euro” che prevedono attualmente sei classi, dalla più inquinante per i sistemi di scarico più vecchi (Euro1, Euro2, Euro3 per le auto non più in produzione) a quella meno per i sistemi di scarico di ultima generazione (Euro4, Euro5 per le auto di recente produzione, Euro6 per i modelli prodotti dal 2014).

Il convertitore catalitico è stato introdotto anche per la riduzione delle emissioni inquinanti dei ciclomotori e dei motoveicoli.

Il livello di inquinamento può essere ridotto anche con l’utilizzo di veicoli con alimentazione elettrica, a metano, a gas GPL o con motori ibridi (2 motori di cui uno tradizionale a scoppio, l’altro elettrico).

ATTENZIONE: L’aria presente nell’abitacolo può raggiungere un grado di inquinamento pari a sei volte quella esterna. Per questa ragione, oggi, le automobili montano dei FILTRI A CARBONE ATTIVO aventi la funzione di trattenere non solo la polvere, i pollini e gli odori che provengono dall’esterno ma anche i gas (diossidi e altri gas nocivi e inquinanti).

Consigli pratici per la riduzione dell’inquinamento atmosferico Lo stile di guida adottato dal conducente come anche le condizioni di manutenzione del proprio autoveicolo possono determinare una riduzione o al contrario, un innalzamento del livello di inquinamento atmosferico.

Per ridurre dunque l’inquinamento dell’aria è auspicabile: adottare una guida che riduca il consumo di carburante scegliendo strade pianeggianti e scorrevoli, limitando così la velocità, e cambiando le marce non oltre i 2500 giri del motore; non eccedere nel carico trasportato; non usare per molto tempo marce basse; evitare brusche accelerate; evitare di collocare i bagagli sul tetto del veicolo; tenere la carrozzeria dell’auto pulita, non tenere i finestrini aperti durante la marcia; ridurre l’uso del climatizzatore ove possibile; mantenere una sufficiente e regolare pressione dei pneumatici; spegnere il motore in caso di arresto della marcia per motivi di traffico, al semaforo o ai passaggi a livello; curare la manutenzione del sistema di alimentazione e di scarico; usare il ricircolo automatico dell’aria onde evitare di far entrare nell’abitacolo l’aria inquinata, ciò può risultare maggiormente utile in galleria o quando il traffico è congestionato.

L’inquinamento acustico

I veicoli a motore producono rumori durante la circolazione.

A provocare tale inquinamento sono: il motore e gli organi ausiliari; il rotolamento dei pneumatici; l’attrito dell’aria sulla carrozzeria specie quando si viaggia a medie ed alte velocità; se si trainano rimorchi in particolare se scarichi (autotreni, ecc..); quando si chiudono le portiere, il cofano e il portellone posteriore; le brusche frenate come le accelerate; quando si effettuano sgommate in partenza che fanno fischiare gli pneumatici; l’attivazione della sirena dell’antifurto; quando si ascolta la musica ad alto volume sia ad auto ferma che in movimento; ecc… L’inquinamento acustico si amplifica col traffico intenso e nei centri abitati.

Per ridurre tale inconveniente che può nei casi più gravi incidere negativamente sulla vita delle persone causando vere e proprie patologie croniche o acute all’apparato uditivo (danni all’orecchio interno) come al sistema nervoso centrale (con sintomi quali l’insonnia, il mal di testa, l’irritabilità, l’esaurimento nervoso, ecc…) si consiglia di adottare i seguenti comportamenti alla guida: rispettare i limiti di velocità, utilizzare il segnalatore acustico

(clacson) quando veramente necessario, evitare brusche frenate e forti accelerate, evitare inutili accelerate a veicolo fermo, chiudere dolcemente le portiere, ecc… controllare i freni se emettono rumori in frenata, e il dispositivo silenziatore dei gas di scarico (marmitta) e sostituirlo se usurato, ecc…

In Italia è vigente una normativa con una serie di leggi a partire dalla Legge Quadro n. 447 del 1995, che stabilisce limiti ben precisi sulla rumorosità in base alla destinazione del territorio, con valori differenti durante le ore diurne e quelle notturne, come per i tipi di strade e la loro realizzazione (strade nuove o già esistenti).

Per maggiori informazioni vi lascio un link che segnala la predetta normativa sul controllo dell’inquinamento acustico dovuto alla circolazione stradale.

Ricordo ancora che l’art. 156 del CdS stabilisce le regole relative all’uso dei dispositivi di segnalazione acustica dei veicoli.

L’inquinamento ambientale

L’inquinamento dell’ambiente avviene attraverso l’abbandono di rifiuti relativi all’utilizzo degli autoveicoli.

Tali rifiuti possono essere in forma solida: pneumatici, parti meccaniche del motore, parti della carrozzeria come portiere, cofani, telai, ecc…, spazzole tergicristalli, accumulatori di corrente (batterie), parti in plastica, ecc…; in forma liquida: oli lubrificanti del motore o di altre parti meccaniche, combustibili, liquido per il raffreddamento del motore, olio del sistema frenante, ecc…

Qualsiasi tipo di rifiuto liquido o solido va consegnato presso officine e centri di raccolta autorizzati per il loro smaltimento;  l’abbandono di esso, se in flagranza di reato, prevede severe sanzioni di tipo pecuniario oltre che obblighi di rimozione e di bonifica a spese del trasgressore, in quanto rifiuti di tipo speciale, come previsto dalle leggi in vigore.

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