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Intercettazioni Unipol Rc auto: regole su misura per arricchire i grandi gruppi assicurativi

La “bomba” è esplosa il 13 luglio scorso, quando lastampa.it ha pubblicato un articolo dal titolo “Come Unipol ha bloccato la riforma delle Rc auto, la conferma nelle intercettazioni” (qui http://www.lastampa.it/2017/07/13/economia/come-unipol-ha-bloccato-la-riforma-delle-rc-auto-FbQ2RaNbKjPpjpUizZav9K/pagina.html). Tutto nasce da un sms del 28 gennaio 2014: il mittente è il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini; il destinatario è il responsabile delle relazioni istituzionali di Unipol, Stefano Genovese. Più in basso, riprendiamo il discorso dell’sms: per capire perché questo sms è così imbarazzante, occorre prima analizzare che cosa accadeva in quei giorni decisivi per il settore Rc auto.


DECRETO IN PARLAMENTO In quel periodo, al governo c’è Enrico Letta, e tiene banco il decreto “Destinazione Italia” emanato proprio dall’esecutivo targato Pd. Se il Parlamento non lo converte in legge, il decreto decade. Durante la discussione parlamentare, il “Destinazione Italia” viene sommerso di emendamenti, ossia di proposte di modifica. Che riguardano soprattutto la Rc auto. L’articolo chiave è il numero 8 http://www.ilcarrozziere.it/blog/2015/05/simona-vicari-nella-bufera-sui-mass-media-notizie-poco-felici-per-la-senatrice-i-carrozzieri-la-ricordano-per-la-vicenda-dellarticolo-8-del-decreto-destinazione-italia/. Fra regole originarie ed emendamenti, abbiamo: introduzione della riparazione in forma specifica http://www.ilcarrozziere.it/blog/2014/11/allarme-rosso-rca-agguato-alla-liberta-di-scelta-serve-un-fronte-comune/ (automobilista danneggiato obbligato a rivolgersi al carrozziere convenzionato con la compagnia, penalizzato se si azzarda ad andare da quel ladro di carrozziere indipendente http://www.ilcarrozziere.it/blog/2014/10/le-assicurazioni-o-ripari-dove-dico-io-o-ti-pago-come-voglio-io-i-giudici-stroncano-il-ricatto/); abolizione della cessione di credito al carrozziere indipendente http://www.ilcarrozziere.it/blog/2017/02/cessione-del-diritto-di-credito-chi-e-contro-la-liberta-viene-sconfitto/ (l’automobilista danneggiato non potrà farsi “assistere” da quel ladro di carrozziere indipendente); taglio dei risarcimenti a quei ladri delle vittime della strada e dei loro familiari.

Distribuiamo gli mendamenti, poi inizia la battaglia (apri in altra pagina)


Distribuiamo gli emendamenti, poi inizia la battaglia

LA LOBBY IN PRESSING SU ALCUNI POLITICI La potente lobby delle compagnie assicuratrici va in pressing su determinati politici, affinché questi inseriscano emendamenti su misura per le imprese: norme ad hoc per le assicurazioni. E questi politici recepiscono le istanze dei colossi assicurativi: scrivono emendamenti che rispecchiano i voleri dei gruppi. L’obiettivo delle compagnie lo conoscete: aumentare a dismisura i profitti (che già sono monumentali, mentre il Paese affossa nella melma e l’italiano medio non arriva alla terza settimana del mese), tagliare ancora i risarcimenti alle vittime della strada, controllare di più il mercato della riparazione Rc auto http://www.ilcarrozziere.it/blog/2015/02/davide-galli-presidente-federcarrozzieri-rc-auto-il-governo-renzi-uccide-i-diritti-degli-automobilisti-e-mette-il-mercato-della-riparazione-nelle-mani-delle-lobby-assicurative/. È il potente che vuole allungare ancor più i tentacoli sul settore di competenza (la Rca), divenendo più potente e ricco, a discapito delle famiglie italiane e degli automobilisti.

IL PUPARO E I PUPAZZETTI Fin qui, la storia è la solita. Un mix composto da un lobby aggressiva (il puparo), più certi politici (i pupazzetti) che amano farsi “lusingare” per poi soddisfare il potente di turno: un gruppo di potere che muove miliardi di euro a suon di emendamenti. E allora, se non c’è niente di nuovo rispetto alla recente storia politica italiana, che cosa c’è di imbarazzante?

MA QUALE AIUTO ALLE VITTIME DELLA STRADA… È ora di tornare all’inizio dell’articolo, come promesso. La risposta alla nostra domanda sta proprio nell’sms del 28 gennaio 2014. Il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, dice al responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo assicurativo, Stefano Genovese: “Stefano, meno scrivi che sono i nostri emendamenti e meglio è…”. Ma cosa significa? Semplice: la lobby chiede una legge, il politico in Parlamento cerca di introdurre quella legge e poi rilascia dichiarazioni ai giornali, soprattutto in tv: vedi qui http://www.ilcarrozziere.it/blog/2014/07/e-poi-nascono-i-decreti-legge-contro-i-carrozzieri-lo-scandaloso-teatrino-andato-in-onda-su-sky/. Embè? Un politico non può fare scelte e decidere come fare le leggi? Certo che può. Ma si deve assumere la responsabilità politica di quello che fa e non deve certo raccontare  balle gigantesche. Si vuole fare una norma che favorisce le imprese assicurative perché magari all’epoca erano le uniche che compravano i titoli di Stato? Almeno lo si dica senza raccontare frottole. Invece, il messaggio era spudoratamente bugiardo: i lobbisti spacciavano il regalo alle compagnie come una legge a favore degli automobilisti, delle vittime della strada. Una legge contro le truffe. Una legge contro quei ladri di carrozzieri indipendenti che truffano, fanno salire i costi delle riparazioni e sono la causa delle tariffe care. Una legge per gli sconti Rca http://www.ilcarrozziere.it/blog/2015/01/la-propaganda-dello-sconto/. E siccome quella legge è così smaccatamente a favore delle compagnie, il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, dice al responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo assicurativo, Stefano Genovese: “Stefano, meno scrivi che sono i nostri emendamenti e meglio è…”.

I timori di Unipol per la spaccatura nel PD (apri in altra pagina)


CHE NON SI SAPPIA IN GIRO Nessuno deve saperlo: quegli emendamenti (che le imprese avrebbero voluto approvare) sono un regalo alle assicurazioni. Le avrebbero ancor più rese potenti, consentendo loro il controllo delle riparazioni e delle cure mediche ai danneggiati, senza considerare il taglio dei risarcimenti alle vittime. Quindi, l’uomo forte delle assicurazioni parla al politico: ti detto l’emendamento, tu copi e incolli. Però devi dire che è roba tua. L’hai partorito tu. Perché vuoi tutelare le vittime della strada e dare addosso a quei ladri dei carrozzieri indipendenti.

VEDI UN PO’ SE STIAMO LAVORANDO BENE PER TE Leggiamo lastampa.it: “Parlamentari e leader politici aggiornano l’uomo delle relazioni istituzionali di Unipol passo passo sull’iter legislativo della riforma”. Come dire: vedi se così ti garba, se stiamo scrivendo le regole che ti faranno macinare altri profitti colossali. Facci sapere se e come dobbiamo correggere qualcosa, che noi politici andremo in tv a dire: ecco una norma per le vittime della strada. Politici, dice lastampa.it, che “raccolgono gli emendamenti scritti da Unipol e li fanno propri”.

ENTRA IN GIOCO YORAM GUTGELD Sempre da lastampa.it, sentiamo ancora il responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo assicurativo, Stefano Genovese: “Stamattina abbiamo rivisto Yoram e gli ho dato già una prima tornata di emendamenti, adesso stiamo finendo gli altri”. Si tratta di Yoram Gutgeld, Pd, allora fedelissimo di Renzi (poi Gutgeld è entrato in un cono d’ombra), relatore in commissione del Destinazione Italia ma solo per l’articolo 8, la parte relativa alla Rc auto.

L’ALLEGRA BRIGATA Unipol, racconta lastampa.it, cerca di coinvolgere anche Dario Franceschini e Guglielmo Epifani, allora presidente della Commissione attività produttive: “Ci servono tutti in questo momento”. Genovese: “Comunque ti rendi conto che stiamo… in un triangolo tutto democristiano, perché Dario è così, Renzi è così, Franceschini è così”. “Letta è così”. Stefanini: “E vabbè”. Genovese: “Direzione amara”. Stefanini: “Vabbè, ci vuole pazienza dai”.

DANNI MORTALI, MILIARDI A PALATE Il 31 dicembre 2014, Genovese aggiorna Stefanini. Via lastampa.it: “Guarda, altre novità, il Pd ha ritirato un emendamento che invece gli avevamo fatto presentare sui danni mortali… (…) un emendamento che avevamo fatto presentare a Carbone (Ernesto, parlamentare del Pd allora in commissione Finanze, ndr) e Carbone lo ha ritirato e m’ha commentato: ‘Qui dentro ci sono un po’ di furbetti’. Quindi insomma anche dentro al Pd ci sono spaccature”. Insomma, qualcuno nel Pd vuole tagliare i risarcimenti per i danni mortali da incidente (per regalare miliardi di euro alle compagnie); altri, no.

NIENTE TAGLI, MENO SCONTI Questa cosa del mancato taglio ai risarcimenti delle vittime della strada manda su tutte le furie Unipol. Via lastampa.it: “Il 3 febbraio la spaccatura del Pd resta molto forte. Genovese: ‘Mi ha chiamato Yoram stamattina, praticamente quell’accordo (…) pare che dentro il Pd non ci sia più. Quindi spaccatura nel Pd. E m’ha detto: se è così, magari io chiederò di ridurre il valore degli sconti che vabbè, mi sembra il minimo che lui possa fare (…)’”. Quindi, niente sforbiciate, meno sconti agli automobilisti.

Qui dentro ci sono un po’ di furbetti (apri in altra pagina)


Qua dentro ci sono un po' di furbetti

DI CHI È IL MERITO Ma perché la spaccatura nel Pd? E perché alla fine le norme volute dai colossi assicurativi (articolo 8 del decreto Destinazione Italia) non vengono convertite in legge nel 2014? Il merito è di diversi politici, fra cui Marco Di Stefano: vedi qui http://www.ilcarrozziere.it/blog/2014/01/il-pd-diviso-sugli-emendamenti-allart-8/. Era ed è fra quelli che più combattono a favore dei diritti delle vittime della strada, e che propone regole efficaci contro le truffe, spingendo per una sana concorrenza fra le assicurazioni affinché le tariffe Rca scendano davvero: vedi qui http://www.ilcarrozziere.it/blog/2015/04/marco-di-stefano-intelligente-disegno-legge-rc-auto/. È Marco Di Stefano, assieme ad altri http://www.ilcarrozziere.it/blog/2014/02/ddl-copia-incolla-sabato-15-tutti-a-genova-per-difenderci/, che si siede a un tavolo con Federcarrozzieri e con la Carta di Bologna per approfondire la questione Rca. Nel 2014, in commissione, dinnanzi alla valanga di emendamenti che la presidenza Capezzone non pareva affatto disposta a decimare, il governo capitola ritirando l’intero articolo 8: diversamente, sarebbe saltata la conversione di tutto il decreto legge. Con scene comiche come la inedita rissa tra i due sottosegretari perché una dei due (do you remember Vicari Simona?)  non voleva ritirare l’articolo.

ARIA NUOVA, PER FORTUNA E comunque il clima politico è cambiato. Nel Pd ci sono forze che non sono più disposte a prendere ordini da Via Stalingrado come verrà dimostrato dalla recente vicenda del disegno legge Concorrenza. Anche in Forza Italia, nel 2014, è finito il tempo dei Marzano: diversi esponenti politici sono contro il decreto Destinazione Italia. E poi c’è la fondamentale irruzione delle nuove forze antisistema: i 5stelle (Colletti, Pesco) sparigliano le carte. Insomma, per la lobby delle compagnie, se le cose vengono discusse chiaramente non tira buona aria. Infatti, vittime della strada, consumatori e carrozzieri trovano ascolto sia presso i partiti sia negli schieramenti minori.

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