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Federcarrozzieri e Carta di Bologna: un passo per volta, sempre più su

Noi ci mettiamo tanto impegno, tu ti sei ricordato di noi?

Hai versato la quota d’iscrizione?


Disse la pulce alla noce: dammi il tempo, che ti apro. Così recita un antico adagio. Che facciamo nostro: Federcarrozzieri, con il suo operato politico/sindacale, si è aperto una strada importante nel mondo della riparazione. È la strategia dei piccoli passi, l’unica che paga se c’è da dialogare, comunicare, convincere. Unita ad alzate di scudi nei momenti chiave, ossia quando le lobby delle Assicurazioni hanno tentato di piazzare la loro zampata vincente fra alcuni politici convincendoli a inventare presunte leggi a favore dei consumatori, che in realtà erano solo “regali” alle Compagnie.

Un entusiasmo che cresce

Dove sta la vera difficoltà in tutto questo? Semplice: nella crisi. Che annienta la fantasia, devasta la creatività, annichilisce il desiderio di cambiare e innovare. Il rischio è chiudersi a riccio, sperando in una botta di culo (sì, avete letto bene), o che la buriana passi. Un atteggiamento passivo che non paga. Al contrario, Federcarrozzieri ha cercato di unire, risvegliare, costruire: impegni fondamentali oggi più di ieri, proprio per fronteggiare la crisi. E non lasciare il mercato Rc auto e della riparazione nelle mani delle Assicurazioni. Le quali, non essendo enti di beneficenza, ma società per generare profitti (siamo a 2,5 miliardi di euro l’anno nel ramo danni…), non vedono l’ora di avere il campo sgombro per infliggere altri colpi letali: dal risarcimento in forma specifica all’abolizione della cessione del credito, sino alla creazione di enormi hub per riparare le auto, senza dimenticare l’intento di trasformare l’artigiano indipendente che lavora a opera d’arte in un soldatino succube delle Compagnie che aggiusta le vetture a manodopera da Terzo mondo.

Da Bologna con amore

Il movimento ha preso piede a Bologna, nella mia Bologna. Che un po’ mi ha tradito: quanti carrozzieri indipendenti trasformatisi in carrozzieri convenzionati. Per poi pentirsene amaramente. Comunque, dicevo, dalle mie parti è nata la Carta di Bologna, nel gennaio 2014. Davanti a 750 persone, con una partecipazione che ha sbalordito, nonostante non potessimo contare sulla grancassa mediatica offerta da qualche giornale solo alle Compagnie. Il convegno era intitolato “No alla rottamazione dei diritti dei danneggiati”, che è divenuto poi un po’ lo slogan dei mesi successivi. Seguito dal corteo di Genova: parliamo sempre di carrozzieri che, con la recessione e i propri gravosi impegni personali e familiari, a proprie spese hanno messo in piedi un corteo in difesa dei diritti dei riparatori. Oltre 650 persone sfidando anche il maltempo. Fondamentale la tappa al Museo di Torino, con la presentazione di Oxygen. Dopodiché, la riunione nell’Auletta dei gruppi parlamentari a Roma, con la partecipazione da parte della classe politica moderna italiana. Quindi Firenze, e poi Biella, Cagliari. Sino a Roma il prossimo 18 ottobre (per registrarti al convegno clicca qui), e Benevento il 29 novembre.

Per una giusta causa

Da soli non possiamo certamente farcela: ecco perché ringraziamo i fornitori per il loro appoggio per i nostri convegni.

Ricordiamo ai colleghi ritardatari iscritti FEDERCARROZZIERI, che ancora non hanno versato la quota 2014, che sono ancora in tempo per farlo.

Socio ordinario: 120 euro. Quota riservata alle carrozzerie che rispondono ai requisiti dello statuto, inoltre consente l’accesso a Oxygen. L’iscrizione comprende inoltre l’inserimento della carrozzeria nel portale MioCarrozziere.it

Socio sostenitore: 60 euro. Quota riservata a chiunque voglia sostenere l’associazione, inoltre la quota consente l’accesso a Oxygen.

Puoi pagare il rinnovo tramite bonifico bancario:

IBAN: IT 34 H 05584 02405 000000000684

Causale/Note: Sottoscrizione online a Federcarrozzieri Associazione

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