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Bologna, centro raccolta auto incidentate: l’avevamo annunciato

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Fiduciari dei Fiduciari

Grazie a uno scoop di Car Carrozzeria

1) Marzo 2013. Facciamo un passo indietro, al marzo 2013. A Bologna, durante l’assemblea provinciale CNA, il sottoscritto, parla di un progetto particolare, consegnando ai presenti in sala e agli addetti ai lavori al tavolo, il documento che lo descriveva tratto da CarCarrozzeria. (eccolo). Presenti, in sala, oltre al presidente provinciale, anche il regionale e il nazionale. E lo stesso Galli (presidente di Federcarrozzieri) lancia l’allarme, sostenendo che si tratti di una minaccia per i Carrozzieri indipendenti, ma anche per i fiduciari che a Bologna sono circa 160 solo per il gruppo Unipol/Fonsai. La reazione della Cna (lo ricordo: Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) è molle e deludente: un elettroencefalogramma piatto. Come se nulla fosse. Anzi ricordo ancora le parole gridate degli addetti ai lavori: “Sei sempre il solito allarmista”.

 2) Ottobre 2013. Arriviamo a oggi. Nelle scorse ore, ricevo questa lettera scritta dalla Cna, e indirizzata a tutti i carrozzieri della Provincia di Bologna. Denuncia “una grave decisione presa della maggiore Assicurazione presente sul nostro territorio che realizzerà una ‘Carrozzeria Hub’ a Casalecchio di Reno (Bologna)”.

Che succede in questa struttura? Una volta periziati i veicoli degli assicurati che saranno invitati/incentivati a recarsi lì, si canalizzerà la riparazione di questi mezzi solo a una decina di carrozzerie. Il rischio – dice la Cna – è che una grossa parte del mercato della riparazione diventi di pertinenza di un piccolo gruppo di carrozzieri. Ed ecco perché, chiosa il sindacato, urge un incontro fra carrozzieri e rappresentanti. Il tutto viene evidenziato (con uno scoop) da Car Carrozzeria: ci chiediamo come abbiano fatto da Milano a scoprire con tempestività una cosa che nasce a Bologna. Bravi.

La reattività di un bradipo

Ci complimentiamo con la Cna per la rapidità di reazione: si sono dimostrati veloci come un falco che si getta a capofitto sulla preda. Infatti: 8 mesi per lanciare l’allarme. Un po’ come se un infartuato potesse accedere al pronto soccorso dopo un peregrinare di una settimana in ambulanza. Evidentemente, Federcarrozzieri punta a prevenire, con forza ed energia, esponendosi in prima persona. Mentre la Cna ama attendere la metastasi per poi coinvolgere tutto l’ospedale in un’operazione concitata.

Allarme in tutta Italia

Occhio: se le norme della senatrice Vicari diventassero realtà (risarcimento in forma specifica, addio alla cessione del credito e altre regole chieste dall’Ania), il progetto “Carrozzeria Hub” avrebbe valenza nazionale. Mettendo a repentaglio non solo i carrozzieri indipendenti, ma anche i fiduciari. Proprio quelli che fino a oggi pensavano di essere i privilegiati delle Compagnie. E ancora: se un’Assicurazione punta al centro raccolta auto incidentate, le altre imprese potrebbero seguirne l’esempio. Per eliminare la concorrenza fra carrozzerie, gestire tutto direttamente, avere il controllo pieno dei tempi e dei modi di riparazione. Una dittatura della riparazione. La domanda è lecita: a livello nazionale, le confederazioni dormiranno come ha fatto la Cna a Bologna? I dubbi sono legittimi, specie dopo aver partecipato a un tavolo di discussione al ministero dello Sviluppo economico: la posizione e i diritti delle carrozzerie non sono mai stati difesi, né mai lo saranno. Abbiamo sentito solo un oceano di chiacchiere inutili, fatte da persone che non sono state in grado di raccogliere dalla base né le idee propositive né gli allarmi riguardanti il settore della riparazione. E il passo successivo al centro raccolta auto incidentate in diverse parti d’Italia, quale potrebbe essere: quello di organizzare bisarche per fare riparare le auto in Bulgaria?

Una chiosa polemica coi fiduciari di Bologna

Spiace notarlo: proprio Bologna, la mia città, è quella che ha dato meno soddisfazioni all’associazione Federcarrozzieri. Troppi fiduciari avvolti attorno a via Stalingrado, troppi legami antichi con le confederazioni, troppe mentalità vecchie e retrograde, troppa paura di rinnovarsi, troppa pigrizia nel reagire alla crisi. Troppo. Ho fatto il possibile: nel direttivo Cna provinciale, nel periodo quando l’accordo Ania è caduto, ho portato avanti progetti e lanciato allarmi. Ho dimostrato che senza accordo era più semplice lavorare, bastava usare gli strumenti giusti: la cessione di credito come metodo di incasso. All’epoca fui snobbato. Ma il tempo è galantuomo e m’ha dato ragione: oggi i carrozzieri la utilizzano eccome, mentrel’alora presidente nazionale badava a depositare la tariffa di manodopera per i fiduciari.

Le buone idee vanno premiate

Non conosco nel dettaglio il progetto che ricordo nascerà a 1 km dalla mia carrozzeria, ma ritengo che si tratti del piano B, fiduciari dei fiduciari, le Compagnie pensano a risparmiare e in un terreno fertile come Bologna dove tutti cercano la convenzione al ribasso mi pare legittimo il prolificare di questo progetto, anzi, complimenti all’imprenditore che per primo ha avuto l’idea.

Se l’automobilista assicurato rimane l’unico a poter scegliere il riparatore, i carrozzieri indipendenti non devono temere nulla.

Vi ricordo che l’allarme è ancora altissimo e rinnovo l’invito a partecipare domani 26 ottobre ala “Leopolda di Renzi” , viale Fratelli Rosselli 5 in Firenze. Chi desidera partecipare può registrarsi qui

Federcarrozzieri cercherà di intervenire per conoscere la posizione di Renzi sulla  risoluzione 7/00060 dell’ l’on. Gutgeld (consigliere economico di Renzi) primo firmatario.


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