Una notizia sconvolgente , Tommaso Caravani ci racconta la tavola rotonda Assicurazioni e Authority.
I RISCHI AUMENTANO PER I CARROZZIERI
ALLA FACCIA DELLE DICHIARAZIONI DELLA SENATRICE VICARI.
DA DOMANI SI DECIDE PER IL FUTURO DELLE CARROZZERIE ITALIANE
Da oggi potremmo chiamare l’ANIA Associazione Nazionale Imprese Assicurative, Authority e Autorità, almeno a sentire quanto è successo durante la Tavola Rotonda Assicurazioni e Authority che si è svolta ieri (27 novembre 2013) nel prestigioso Ambasciatori Palace Hotel di via Veneto a Roma.
Il perché è presto detto: Ministero dello Sviluppo Economico (rappresentato dal prof. Ranieri Razzante, consulente del sottosegretario Vicari per la riforma dell’RC Auto), Ania, IVASS e AGCM hanno trovato una serie di punti di convergenza tali da rendere praticamente “unitaria” la logica della riforma del settore assicurativo in campo automobilistico.
Ma se l’Ania, in fondo, svolge il proprio mestiere di tutela degli interessi delle compagnie, risulta davvero difficile comprendere come le autorità di controllo e soprattutto il Ministero dello Sviluppo Economico trovino “convincenti” solo le posizione di questa associazione, ignorando completamente le altre categorie e associazioni che saranno coinvolte dalla riforma.
Di particolare gravità è, in particolare, la posizione del prof. Razzante, che sta lavorando all’oramai famoso “pacchetto Vicari”.
Interrogato proprio sul contenuto del pacchetto e sul fatto che esistano “intere categorie che si sono opposte, in maniera non solo pubblica, al risarcimento in forma specifica e alla modifica della cessione del credito” il professore dichiara testualmente:
“Non abbiamo tenuto conto, date anche le modalità con cui sono state poste delle questioni dei carrozzieri, per cui il risarcimento in forma specifica resta tale e quale a come era stato previsto, credo che sia una delle cose più importanti di questo pacchetto perché consentirà, deve consentire, una riduzione del rischio diciamo così “fobio” di levitazione dei costi, che fino ad oggi ha consentito l’esatto contrario. La logica del preventivo l’abbiamo aborrita da subito […], infatti la norma resta quella sulla quale abbiamo incontrato il favore se non trovato non ricordo male sia di IVASS sia di ANIA che devo ringraziare pubblicamente con l’AGCM”.
Ora, al di là del fatto che non si capisce perché un consulente del Ministero debba ringraziare pubblicamente un’associazione di imprese potente come l’ANIA, che, nel settore RC Auto rappresenta, in sostanza, solo tre gruppi assicurativi, è ancora meno chiaro perché le modalità con cui sono state poste le questioni dai carrozzieri non vadano bene. Il professore ammette altresì che, finora, tale soluzione non ha portato alcun giovamento, facendo impennare i costo dei premi assicurativi, eppure dichiara anche che, proprio la “forma specifica è una delle cose più importanti del pacchetto”. Ma come, non ha mai funzionato e ora è la panacea di tutti i mali?
Ad essere chiamati in causa, inoltre, sono anche i periti, visto che “la logica del preventivo” è stata “aborrita”. A rigor di logica, il preventivo dovrebbe essere basato su una perizia terza e indipendente, ma evidentemente, anche il Ministero, casualmente come l’ANIA, ritiene che i periti debbano essere dipendenti della compagnia assicurativa.
Le potremmo definire convergenze parallele, un po’ come quelle tra carrozzieri, periti, vittime della strada, esperti di infortunistica stradale, medici e avvocati, peccato che i rilievi di questi ultimi non vengano ascoltati, viste le “modalità” con cui difendono i propri interessi…
Inoltre, per meglio comprendere la gravità della situazione, vi consiglio di leggere l’articolo pubblicato sul Sole24:
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